Oggi parlo più di scrivere che di correre: ogni tanto il caffè nella moka finisce e bisogna trovare la voglia di rifarlo.
Ero partito bene.
La corsa fatta in una certa maniera è questione di consistenza, in America dicono consistency e sicuramente suona meglio. In pratica è questione di essere costanti ma in maniera sostanziosa, di qualità, guardando al lungo termine. Non basta semplicemente uscire tutte le mattine a correre, quello è essere costanti. Consistenti è qualcosa in più.
L’idea di trascrivere ogni settimana l’allenamento e qualche altro pensiero aveva la doppia valenza di darmi una scusa per scrivere, cosa che mi piace fare ma a cui non dedico mai il tempo che vorrei, e di tenere una traccia consapevole della direzione del mio allenamento: scrivevo più per me, per fare mente locale, che per gli altri - ovviamente. In fondo i miei post potevano essere al massimo occasione per leggere due minuti qualcosa, il tempo di un caffè.
Postare a fine settimana era la riprova che avevo dedicato del tempo alla scrittura ed al redigere un diario di quanto fatto in allenamento.
Poi mi sono perso, life happens. Un po’ gli impegni mi verrebbe da dire, ma soprattutto la domanda: cosa ho da raccontare che non sia ancora stato detto. Per un periodo ho lasciato perdere perché non sentivo di avere niente da raccontare, nulla da aggiungere a tutto quello che quotidianamente viene postato.
Eppure mi accorgo che non era questo l’obiettivo iniziale: non era per aggiungere altro, ne per raccogliere followers. Era per me, e per chi potesse trovare qualcosa di utile per se tra le righe.
Torno quindi a postare, ad una settimana dalla gara per la quale mi sono preparato negli ultimi 3 mesi. Il Tuscany Crossing 103k.
Come ho già scritto in passato il tapering è il periodo che più mi mette in crisi. Nelle fasi più dure dell’allenamento mi posso nascondere dietro i numeri, per ogni giorno che va male posso farne seguire uno migliore, è tutta una questione di accumulare lavoro e crescere. Il tapering è diverso: è portare al tavolo una brocca che è stata riempita fino all’orlo senza rovesciarne una goccia. Ed io non sono per niente un cameriere provetto. Gli ultimi giorni però sta andando meglio, sto ritrovando un po’ di good vibes dopo un periodo di down.
Qui l’ultima settimana:
A vederla così la settimana sembra tutto meno che di scarico ma, tolto il fartlek del martedì, sono tutti allenamenti facili facili corsi a ritmo blando, sia in bici che a piedi.
Nelle ultime due settimane ho dedicato il martedì ad un paio di fartlek di squadra per affilare un po’ le lame:
Sabato due escursioni facili in montagna e collina
Domenica 4h in bici ai 20km/h, weekend di relax.
Ora si contempla: si prende Strava e si guarda quanto fatto, i workout più difficili, le uscite lunghe, le corsette rigeneranti, cosa ha funzionato e le difficoltà attraverso le quali sono passato. Lo trovo un bel modo per ricordare alla testa il lavoro fatto nel momento in cui questa si lascia assalire dai dubbi dell’ultimo minuto.
E niente, se siete arrivati fino a qui grazie, non potevo non fare un post la settimana della gara, mi piacerebbe uscire con il recap (che in realtà in brutta avevo scritto) dell’ultima lunga simulazione gara che ho fatto, per il resto la prossima volta che scriverò avrò una 100km nelle gambe, si spera 😉.
Buone corse a tutti!