Oggi comincio con un meme. Perché la prima cosa che mi è venuta in mente quando Giors mi ha detto di avere 86 anni.
Prima di approfondire la storia di Giorgio, breve didascalia del meme, che ironizza sul contrasto tra due stili di vita opposti e i loro risultati (presunti) sulla longevità.
A sinistra Bryan Johnson, imprenditore noto per il suo progetto di “biohacking” per rallentare l’invecchiamento. A destra un generico “vecchio italiano” (stereotipato).
Il messaggio implicito è che nonostante tutti gli sforzi e i soldi di Bryan Johnson, il vecchio italiano — con la sua vita semplice, sociale e disinvolta — sembra vivere più a lungo e meglio.
Questo weekend sono salito al rifugio Barbero, in valle Gesso (Cuneo) per girare alcune riprese aeree.
Sto realizzando un film sulla storia del rifugio e dei ragazzi che lo hanno costruito negli anni 60’: una storia di amicizia, rivalsa dopo un lutto, di forza e passione. Ho avuto modo di conoscere alcuni dei giovanotti protagonisti, di intervistarli e di accedere ad alcuni filmati dell’epoca realizzati in quegli anni con una Super 8. Giovani che hanno realizzato l’intera struttura, situata a 5km per 750m di dislivello dalla strada, portando su i materiali in spalla, sabbia per il cemento e travi incluse. Scorrendo le foto ed i video di repertorio non posso fare a meno di notare come quei giovani fossero fatti di un’altra pasta. E non lo dico per scadere nella solita retorica dell’era meglio una volta, semplicemente mi è difficile immaginare oggi un gruppo così nutrito di ragazzi e ragazze che si mettono all’opera per realizzare un intero rifugio in ricordo di un amico scomparso, in pieno spirito di collaborazione, disponibilità ed abnegazione verso l’obiettivo comune.
Al rifugio ho condiviso il pranzo con un gruppo di ragazzi ed alcuni dei costruttori, in particolare Franco (85 anni) e Giorgio (86).
Quando mi hanno detto l’età non volevo crederci.
Nonostante i segni degli anni in volto, il loro corpo e la loro attitudine raccontano di persone più giovani. Non bastasse la salita con gli zaini carichi per arrivare al rifugio, a testimoniarlo c’è l’entusiasmo e la vivacità coi quali hanno partecipato al pranzo ed alle bevute. Strabuzzo gli occhi quando Giorgio esce a fumare per tenere compagnia ad un ragazzo con la metà dei suoi anni e quando Franco tira fuori da una botola nascosta una bottiglia di liquore all’ anice nel quale affogare degli zuccherini dopo il caffè.
Racconto questo non perché siano persone da prendere necessariamente come modello, del tipo mettiamoci tutti a bere e fumare che tanto non fa differenza. Ma perché sono una di quelle testimonianze viventi che raccontano di come il mondo reale sia più complesso di quello che possiamo leggere sui libri (su internet). La letteratura parla di come fumo ed alcol uccidano, poi incontri Giorgio che sale 750 mt in un ora e mezza, mangia formaggi e beve vino per due ore, cantando e ridendo con giovani che hanno un terzo dei suoi anni, caffè, sigaretta e torna a casa come niente fosse.
Un ossimoro che non si può comprendere senza avere chiaro il concetto di cronico ed acuto. Di come la media non rappresenti il singolo caso.
Un’altra grande verità che raccontano Giorgio e Franco è l’immenso potere benefico dell’attività fisica moderata e perpetuata negli anni e della convivialità, la condivisione di momenti felici.
L’intera storia di questi ragazzi e dei loro amici parla di fatiche e di feste condivise, almeno la parte di storia con la quale sono entrato in contatto io. Una storia che merita di essere raccontata e diffusa il più possibile. Una storia che ho l’occasione e l’onore di raccontare attraverso un film e spero possa arrivare ai giovani.
Con questa settimana comincia la preparazione per una potenziale cento miglia a luglio. Mi è bastata un’uscita in collina in un giorno di sole per farmi tornare la fame di long days out e di sfide con quella che è la mia maniera preferita di interpretare questo sport: pochi grandi progetti durante l’anno che mi diano un’obiettivo al quale guardare, una ragione per uscire a correre per ore nei boschi ed in montagna, lo stimolo di studiare nel dettaglio tattiche, materiali, approcci.
La vita di questi mesi è un po’ più disordinata, impegni, appuntamenti, preparativi.
La storia di Giorgio e Franco mi ricorda che non sono alcuni momenti nell’arco di un paio di mesi a compromettere un percorso di preparazione ad una gara.
Troppo spesso noi runners ci perdiamo del dato acuto, trascurando quello cronico.
Per lo stesso motivo la continuità degli allenamenti nei mesi, un piano sostenibile e che eviti grossi periodi di stop a causa di sovraccarichi, è molto più importante del singolo fancy workout da Instagram.
LA SETTIMANA
Era un po’ che non raggiungevo quota 20 ore di allenamento. Ho approfittato di questa settimana libera da grossi impegni e delle festività per mettere giù qualche uscita lunga e riprendere confidenza con gli attrezzi del mestiere.
20h 40min in movimento
155km di corsa
11km di escursione
7.956m d+
Un po’ di mobilità e forza
Lunedì:
AM Training:
Mobilità
PM Training:
Endurance: 1h51’ collinari, 18km 755m d+ [pbp 5:04/156]
~70g CHO
Recap: Sensazioni così non si provano tutti i giorni, che bello! Voglia di nuove avventure…
Martedì:
AM Training:
Recovery: 50’ facili, 9km [5:28/136]
PM Training:
Threshold: 1h30’ collinari, 18km
2x15’ in salita in soglia [pbp 4:08/185] - 14:40/16:04
Recap: bell’allenamento di squadra in salita su sentiero. Abbiamo tirato due segmenti da 2,5km per circa 240m che possono essere un buon riferimento per le prossime settimane.
Mercoledì:
AM Training:
Recovery: 45min facili, 8km [5:33/131]
Recap: necessità di ricaricare.
Giovedì:
Long run: 6h 30’, 43.5km [~7km/h/140]
1.200kcal : 2x pane burro d’arachidi marmellata, 1x 200g malto e fruttosio;
2L di acqua con sali;
Recap: metti su i bastoncini ed i paninetti ed è subito stagione estiva! Condizioni favolose per correre. Ritornano i lunghi condivisi: le prime ore da solo, cercando il ritmo gara, poi gli ultimi 10-20km con Giuli, a volte mantenendo il ritmo, altre volte più con calma.
Venerdì:
AM Training:
Easy run: 1h, 11km con variazioni 2x5 1’-1’ [5:21/140]
PM Training:
Core snack
Recap: corsetta facile accompagnando Toto nel suo ritorno alla corsa. Qualche variazione facile per scrollare un po’ le gambe. Nel pomeriggio 10-15’ di core.
Sabato:
AM Training:
Hike: 2h, 12km 730m d+
PM Training:
Steady Run: 1h 30’ collinare, 14km 760m d+ [pbp 4:49/163]
3x 15’ z3 [175-172-172]
Recap: giornata lunga. Al mattino escursione al rifugio Barbero in valle Gesso, con pranzo luculliano in compagnia e discesa di corsa. Nel pomeriggio tre blocchi in zona 3 salendo a San Bernardo Vecchio.
Domenica:
AM Training:
Long Run: 4h 20’, 34km 2.256m d+ [8km/h/152]
~ 980 kcal / 200g cho + 1 paninetto burro d’arachidi e marmellata
~ 2L h2o
Recap: prima ora fiacco, poi meglio per il resto del giro, bella sgambata a ritmo facile, riprendendo confidenza con le ore.
CONCLUSIONI
Sono giorni in cui ho la testa altrove: sono riuscito a dedicare molto tempo alla corsa questa settimana, ma pensando per lo più al prossimo periodo ed a quello che mi aspetta. La principale preoccupazione ora è mantenere le uscite sostenibili, crearmi una routine nella quale continui ad avere spazio l’allenamento e vedere fino a che punto riesco a far quadrare tutto.
Ci aggiorniamo la prossima settimana. Per ora vi ringrazio per il tempo e l’attenzione 🙏
PILLOLE DI RIFLESSIONE
Ecco qualcosa raccolto questa settimana:
Bellissimo episodio di Radio Swatt: per la rubrica La Palestra di Platone Emilio Previtali racconta di come l’Iron Man sia più vicino all’Alpinismo che ad un Triathlon Olimpico. Si parla di concetti che ritrovo molto anche nell’Ultrarunning, che ben spiegano i motivi che stanno dietro alla passione per discipline di così lunga durata, e che possono essere gli stessi per i professionisti e per gli amatori che puntano ad arrivare al fondo, anche se praticano fondamentalmente due sport diversi.
Dovete assolutamente ritagliarvi due ore godervi uno dei migliori film sull’Ultrarunning usciti negli ultimi anni. Le 200 miglia non sono per tutti, proprio come genere di gara da seguire. Personalmente trovo che portino un po’ di quel fascino avventuriero che quindici-vent’anni fa apparteneva al mondo delle cento miglia. Guardando questo video ho ritrovato la fascinazione che provavo per Western States dieci anni fa. E sono sicuro faccia questo effetto a molte persone.
Andrea
Amo correre, pedalare quando sono troppo stanco per correre e sciare quando c’è la neve.
Mi piace raccontare con i video - e scrivere ovviamente.
Co-Founder @vidueo
linktr.ee/andreabarravm
Piccola parentesi
per aggiornarvi sulle ultime novità del blog: alcuni di voi lo avranno notato, in questi giorni ho trasferito la neonata pubblicazione BlowUp all’interno di Running Diary, in una sezione dedicata. Come da piano iniziale renderò i contenuti di BlowUp a pagamento, con l’obiettivo di provare a rendere sostenibile nel tempo e soprattutto più ricca l’offerta del blog.
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